CHE COS'E' LA RETINOPATIA DIABETICA?
Il diabete è una malattia provocata dall’incapacità dell'organismo di utilizzare gli zuccheri in maniera corretta, per cui si ritrovano alte concentrazioni di glucosio nel sangue (iperglicemia).
L’iperglicemia danneggia i vasi sanguigni di tutto l’organismo e in particolar modo quelli di minor diametro, compresi i capillari della retina. Le complicanze oculari del diabete, dette appunto retinopatia diabetica, possono portare alla perdita parziale o anche totale della vista.
QUALI FORME DI RETINOPATIA SONO PROVOCATE DAL DIABETE?
La microangiopatia diabetica è
un’importante complicanza, che interessa i piccoli vasi di diversi organi e si
può verificare, a lungo termine, nei soggetti affetti da diabete mellito con
controllo non ottimale.
La retinopatia è l’aspetto più
conosciuto della microangiopatia diabetica e costituisce un problema di notevole
rilevanza: secondo alcuni dati, dopo circa 20 anni di malattia, un'alta
percentuale di pazienti affetti da diabete mellito di I tipo
(insulino-dipendente) e un certo numero di quelli con diabete mellito di II tipo
(non-insulino-dipendente) hanno un qualche grado di retinopatia, portando il
diabete mellito tra le principali cause dei disturbi della vista e della cecità
legale nella società occidentale.
Infatti circa il 4% dei pazienti con
diabete insorto prima dei 30 anni (I tipo) da un punto di vista legale sono
ciechi e nel 90% di questi la cecità è attribuibile alla retinopatia diabetica.
Allo stesso modo sono legalmente ciechi circa il 2% dei pazienti con diabete
mellito insorto dopo i 30 anni (II tipo) e, in 1/3 dei casi, la cecità, anche
qui, è attribuibile alla retinopatia diabetica. Si stima, inoltre, che la
retinopatia diabetica sia la causa più frequente di nuovi casi di cecità negli
adulti di età compresa tra 20 e 75 anni.
La prevalenza della retinopatia è
strettamente correlata alla durata del diabete e con il grado di compenso
metabolico.
Esistono due tipi di retinopatia diabetica:
Forma non proliferante. I vasi alterati presentano zone di indebolimento, con dilatazione della parete (microaneurismi) e possono sanguinare producendo emorragie retiniche. Successivamente possono crearsi edema e/o ischemia.
L’edema si verifica
quando dalle pareti alterate dei capillari trasuda del liquido. Questo
fluido provoca un rigonfiamento della retina (edema) o l’accumulo di grassi e
proteine (essudati duri).
L’ischemia è il risultato dell’occlusione
dei vasi capillari; la retina, ricevendo sangue in quantità insufficiente, non
riesce a funzionare correttamente. Ciò favorisce il passaggio alla forma
proliferante.
Neovasi della papilla |
Emovitreo |
Naturalmente, con le terapie
intensive oggi a disposizione, il rischio potrebbe ridursi notevolmente.
Per
i motivi sopra descritti l’osservazione del fondo oculare è un momento
essenziale nella visita del paziente con diabete mellito.
Lo studio del
microcircolo può essere completato con lo studio morfologico del distretto
congiuntivale e della plica ungueale.
Alcuni strumenti per lo studio del microcircolo viene effettuato tramite:
CHE ESAMI BISOGNA FARE?
Una retinopatia diabetica può essere presente pur non causando una diminuzione della vista, che si manifesta solo quando le alterazioni della retina coinvolgono la parte centrale (macula). Pertanto l’unico modo per scoprire alterazioni dei vasi retinici è quello di sottoporsi ad un esame del fondo dell’occhio.
La oftalmoscopia
binoculare indiretta è una tecnica che permette di esplorare il 100% della
superficie retinica e di identificare le aree che necessitano di una valutazione
più approfondita.
L'oftalmoscopia indiretta consente una buona
visualizzazione del fundus, anche se esistono gli svantaggi dello scarso
ingrandimento e dell’immagine rovesciata.
Utilizzando l’oftalmoscopio
diretto l’immagine appare diritta ed ingrandita, fatto comodo per l’osservatore,
però il campo osservabile è ridotto rispetto a quello ottenuto con la tecnica
precedente e la periferia della retina è mal esplorabile.
Aggiungere
all'oftalmoscopia la fotografia a colori del fundus o retinografia è
utile dal punto di vista clinico e per lo screening in quanto fornisce una
documentazione permanente della retinopatia osservata alla oftalmoscopia;
risulta pertanto essenziale quando si debbano fare confronti nel tempo delle
condizioni fondo oculare e discutere degli effetti del trattamento. La
retinografia viene eseguita tramite il retinografo.
Per la
visualizzazione dei capillari retinici si utilizza un retinografo
(fluorangiografo) e tramite l'utilizzo di una fotocamera digitalizzatrice si
ottiene la digitalizzazione delle immagini, che in tempo reale vengono
archiviate nella scheda PMCI inserita nel corpo della fotocamera
digitalizzatrice collegata al retinografo. Successivamente le immagini scelte
vengono trasferite nel disco rigido di un PC dedicato per essere elaborate. La
digitalizzazione riveste grande importanza poiché consente di elaborare le
immagini in modo di evidenziare con grande nitidezza le più piccole alterazioni
della rete capillare. Inoltre è di grande vantaggio nei casi in cui la
retinopatia necessita di documentazione in tempi molto brevi ai fini del
trattamento LASER. Le moderne tecniche di trasferimento dei dati (modem, reti,
ecc.), poi, consentono di osservare l'angiogramma in sedi diverse, da quella in
cui l'esame è stato eseguito, in tempo reale.
La angiografia a fluorescenza sequenziale o fluoroangiografia, viene eseguita tramite iniezione endovenosa di un colorante - la fluoresceina sodica. Si tratta di una tecnica fotografica più sofisticata della precedente che presenta il vantaggio di evidenziare con precisione le alterazioni morfologiche e funzionali della rete capillare retinica nelle fasi iniziali della retinopatia.
Lo studio del microcircolo si avvale infine della videoangiografia. Questa tecnica viene utilizziata per la osservazione della caratteristiche di scorrimento del sangue capillare. Le riprese angiografiche sono effettuate con telecamera CCD e registrate su supporto magnetico professionale per essere riviste, digitalizzate ed elaborate in qualsiasi momento. Il procedimento di analisi consente di quantificare la circolazione capillare, di determinare la velocità di circolo all'interno dei vasi e di misurare il volume di flusso nei singoli capillari.
In alcuni laboratori esiste la possibilità di completare lo studio morfologico del microcircolo nel distretto congiuntivale e nella plica ungueale tramite capillaroscopia; anche in questo caso la documentazione può avvalersi della digitalizzazione delle immagini descritta per la retinografia.
COME SI CURA?
Il miglior
trattamento consiste nel prevenire lo sviluppo della retinopatia.
Frequenti controlli della
glicemia per evitarne gli sbalzi riducono molto il rischio a lungo termine
di perdere la vista.
Trattamento laser |
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E’ dimostrato che una diagnosi ed un trattamento precoci rappresentano la migliore protezione contro la perdita della vista.
Un precoce trattamento della
retinopatia può rallentare o prevenirne la progressione.
Con la
fotocoagulazione laser si può ridurre l’edema retinico maculare, migliorando in
genere almeno parzialmente la vista. Il laser distrugge inoltre le aree
ischemiche che stimolano la crescita di vasi anomali.
In caso di emorragie
endoculari persistenti o distacco retinico trazionale è indicato l’intervento
chirurgico di vitrectomia.
Al giorno d’oggi, solo una piccola
percentuale (6%) di coloro che sviluppano una retinopatia soffre di gravi
problemi visivi.
Quali sono i sintomi della Retinopatia
Diabetica?
Nonostante che la retinopatia diabetica può danneggiare in
maniera irreversibile la vista, questo non avviene immediatamente. Infatti la
forma precoce di R.D. detta non proliferante o del "background" spesso è
asintomatica.
Se la forma non proliferante o retinopatia del background si
associa ad edema maculare si può avere una graduale degenerazione della
visione sia per lontano che per vicino. In caso di retinopatia diabetica proliferante la vista
può presentare delle zone di discontinuità o può scomparire
completamente.
QUANDO ANDARE DALL’OCULISTA
- Se il diabete esordisce prima dei 20 anni il primo controllo è sufficiente dopo 2 anni. Negli altri casi, il controllo va eseguito al momento della diagnosi. |
- Per i controlli successivi una visita annuale è in genere sufficiente, in quanto i danni progrediscono lentamente. |
- In presenza di malattie acute sono raccomandate visite più frequenti. |
- Le donne diabetiche in stato di gravidanza dovrebbero fare una visita durante il primo trimestre, dato che la retinopatia può avanzare rapidamente. |
- Una volta diagnosticata una retinopatia diabetica, lo specialista indicherà la scadenza più opportuna per il controllo successivo. |
- Se è necessario controllare gli occhiali da vista, è importante mantenere un buon compenso glicemico per parecchi giorni prima della visita, in quanto occhiali che vanno bene durante i periodi in cui la glicemia non è controllata potranno non essere idonei per una situazione di buon controllo metabolico. |
Occorre
fare un controllo immediato se si notano alterazioni della vista che non sono
associate a sbalzi di glicemia, soprattutto se interessano un solo
occhio.
Potete consultare i seguenti Links per ulteriori informazioni
sulla retinopatia diabetica:
Diabetic Retinopathy Definition and Symptoms
Diabetic Retinopathy at Medline Plus
Diabetic Retinopathy at Senior Health
Diabetic Retinopathy at All About Vision
Diabetic Retinopathy at Mayo Clinic